23 anni di Shomano e 2 di Premio Staino

Mi piace raccontare gli eventi giocando sui numeri ai quali sono legati. Del resto “avere dei numeri”, “dare dei numeri”, “giocare dei numeri” sono espressioni che nel linguaggio comune evocano talenti artistici, atmosfere magiche, esoteriche, angeliche. E posso garantire che in questa edizione, la ventitreesima, dello Shomano non mancano né arte, né magia, né angeli che, come noi, credono nella qualità e nella bontà degli appuntamenti proposti.
Il numero 23 è una miscela, una somma delle caratteristiche dei numeri 2 e 3. Il 2 è il numero della dualità in senso buono, dell’apertura verso l’altro, dell’umanità. Il 3 è il numero perfetto, il numero della Trinità, il numero che regge la struttura della Commedia dantesca. Secondo la numerologia, che non è una scienza esatta ma che mi piace, il 23 è espressione di uno spirito libero, dedito a lavori che hanno a che fare con la creatività, con la fantasia. Nulla di tutto questo manca nei nostri progetti. Nella smorfia napoletana, poi, il 23 rappresenta sì “lo scemo”, colui che si mette in ridicolo davanti agli altri, ma indica anche il successo nel lavoro e nei guadagni. E per me, che sono camuna di nascita ma anche napoletana di adozione, quest’ultima suggestione non è da poco, perché noi come ogni anno diamo vita agli eventi ancor prima di sapere se c’è la copertura. E continuiamo a farlo dopo quasi quarant’anni di attività di successo mai compensate da giusti introiti. Tirando le fila, insomma, direi che i nostri eventi 2025 sono fatti, come sempre, di ottime proposte qualitative, ma anche di una buona dose di incoscienza dettata dall’amore per questa Valle.

Grazie quindi a chi, come noi e con noi, ognuno nel proprio ruolo, crede che si stia operando bene e per il bene, e quindi si è unito al progetto con entusiasmo, testa, mani, cuore e, in alcuni casi, anche con il portafoglio. Grazie alla squadra giovani. Grazie a chi c’è sempre stato e a chi si aggiunge ogni anno e si fa parte collaborativa e pensante
di questa grande famiglia.
Grazie a Bruna Pinasco Staino, e a tutto il suo nutrito entourage, che supporta in maniera egregia il Premio dedicato a Sergio Staino. Grazie a ognuno dei componenti della Giuria presieduta da Ellekappa.
Grazie davvero a tutti: enti, sponsor, associazioni, funzionari funzionanti, amici, soci, fumettisti e fumettanti, collaboratori. Grazie alla mia “Squadra di ferro” e a chi ci lascia raccontare e ci racconta. Grazie a tutti e tre i “Sergi” della mia vita, sempre attivissimi al mio fianco. Infine, grazie all’Amore cosmico, filosoficamente parlando, che mi dona
stupore, anche a settant’anni, svegliandomi ogni mattina con un fiore.
Godetevi questo caleidoscopio di proposte.

Nini Giacomelli
Responsabile Artisticadel Festival Shomano e del Premio Nazionale Staino – PITOON

nini giacomelli

Nello scenario suggestivo della Valle Camonica inizierà in agosto il Festival “Lo sciamano”, che coniuga il migliore patrimonio della canzone d’autore con suggestioni e linguaggi differenti. Giunto alla XXIII edizione, il festival è frutto della creatività e dell’eroica “resistenza” di Nini Giacomelli, Bibi Bertelli, e di tutto il CCTC. Divenuto ormai di rilievo nazionale, il festival è nato “camuno” ispirandosi, già nel suo nome, al patrimonio delle migliaia di incisioni presenti sulle rocce della Valle Camonica. Straordinaria espressione della creatività dell’uomo, le incisioni rupestri (di uomini, animali e simboli) costituiscono uno degli elementi identificativi più importanti di questo territorio e al contempo un patrimonio dell’umanità che, in quanto tale, ha portato la Valle ad essere il primo sito Unesco in Italia. Quelli che noi, affettuosamente, chiamiamo “I Pitoti”, sono “storie per immagini”, veicoli di idee che hanno attraversato i millenni. E Sergio Staino, che ci accingiamo a ricordare con la seconda edizione del Premio Nazionale Sergio Staino, fu tra i primi a cogliere la modernità del segno preistorico, e ad accostarlo al fumetto: in fondo il fumetto altro non è che “storie raccontate attraverso le immagini”, e le incisioni si possono considerare una sorta di “protofumetto”. Da vero amico di questa Valle dei Segni, che ha lungamente frequentato, Sergio Staino ha dedicato tempo e passione alle nostre incisioni, disegnando alcune delle più belle vignette che le rappresentano: ed il Bobo che, in modo platealmente irriverente, riprende il lavoro di incisione dei nostri antenati, rimane una vera icona della rappresentazione dei nostri segni preistorici in chiave attuale.
Segni ai quali, diceva Sergio, “vengo in pellegrinaggio e mi accosto con religioso rispetto”.

Sergio Bonomelli
Presidente del G.I.C. Sito Unesco “Arte Rupestre di Valle Camonica”

Sergio Bonomelli

L’assessorato alla Cultura della Comunità Montana di Valle Camonica è fiero di sostenere, anche quest’anno il Festival Shomano, che unisce cultura, satira e impegno civile, valorizzando allo stesso tempo il nostro territorio. La Valle Camonica, ricca di storia, identità e paesaggi unici, si conferma ancora una volta come luogo fertile per il pensiero critico e la creatività. Il Premio Staino celebra l’ironia come strumento di riflessione e dialogo, in una cornice che intreccia tradizione e contemporaneità. È questo il ruolo che vogliamo per il nostro territorio: essere spazio vivo di confronto, espressione e libertà. A chi partecipa, il nostro più caloroso benvenuto.

Priscilla Ziliani
Assessore alla Cultura, Sport e Turismo della Comunità Montana di Valle Camonica

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